Voglio raccontarvi oggi quattro momenti di quotidiana vita familiare. Che testimoniano come, pur volendo continuare a vivere normalmente, sia impossibile non imbattersi nel virus che ha contaminato nel profondo il nostro paese.
Primo step : Ieri mia moglie e mio figlio sono andati al centro di Roma. Francesco, appassionato di cinema a 360 gradi, e dunque anche delle colonne sonore dei film, voleva verificare gli ultimi arrivi nel negozio più fornito della capitale, le storiche “Messaggerie Musicali”, due piani di cultura ( libri, audiolibri, dischi e cd, etc.) in un tridente barocco ormai invaso dalle jeanserie.
Ebbene, le Messaggerie non c’erano più, il negozio era chiuso e al suo posto sta per nascere l’ennesimo supermercato d’abbigliamento. L’asfissia culturale comincia a raggiungere i picchi di quella informativa, l’offerta merceologica si riduce sulla cultura e dilaga nell’apparenza. Ci ricorda qualcosa ? E’ una Italia che cambia, ma per andare dove? Chiudono le biblioteche, si alza il biglietto dei cinema, prosperano palestre e boutique. Ma che Italia è mai questa ? Perchè mai devo sentirmi straniero in patria ?
Secondo step : dopo la delusione ( fra l’altro davanti alle Messaggerie c’erano comodi parcheggi auto per disabili, inesistenti altrove), mia moglie e mio figlio sono tornati a casa. Facendo tappa all’edicola, dove mia moglie ha acquistato “Sorrisi e canzoni”, il settimanale di guida ai programmi tv più popolare. Ebbene, ieri in omaggio si è vista consegnare anche una copia di Panorama, che all’interno presenta un servizio dettagliatissimo sulle donne chew “non ci stanno ad andare in piazza”. Chiaro il riferimento alla manifestazione del 13 febbraio, chiarissimo l’intento legato alla gratuità estemporanea del settimanale ( che con 400mila copie vendute alla settimana è quello attualmente più diffuso in Italia). Naturalmente – lo chiarisco nel caso questo mio articolo venga riproposto in qualche angolo del web i cui visitatori siano anche fans del cavalier Berlusconi – Panorama fa parte della scuderia Mondadori e dunque è legittimo pensare che il presidente del Consiglio abbia voluto rinunciare a un incasso settimanale per rispondere a botta calda alle urla in piazza del 13 febbraio. Come a dire, che la storia infinita del conflitto di interessi continua, e anzi si accresce ogni giorno di episodi. Stavolta tocca all’amore romantico urlato dalle donne in piazza il 13 contro l’amore rancido e prezzolato di minorenni che vanno con vecchi dal "culo flaccido", il sesso paritario e consapevole contro la serialità industriale dei bungabunga. E quel che manda tutti in bestia è il fatto che spesso il prezzo della prestazione viene fatta pagare dalla comunità dei cittadini, attraverso i remuneratissimi incarichi da deputata, ministro, consigliera e via dicendo. Uno schifo. Le favorite del premier vanno sempre avanti, le talentuose senza sponsor restano al palo.
E a proposito, arriviamo al terzo step : la telefonata affettuosissima di Mauro Masi alla trasmissione “Il Grande fratello”. Baci e abbracci, e rassicurazioni di vegliare sulla trasparenza del voto. Come a dire – parola di presidente genuflesso – che la Raffaella Fico (papigirl raccomandatissima dal premier e partecipante in Honduras) deve stare più che tranquilla, andrà avanti. Tutto un altro presidente Rai rispetto a quello che ha telefonato a Santoro ( e non per differenza di marketing aziendale : Annozero è una trasmissione che “tira” tantissimo anche in termini di introiti pubblicitari, oltre che di auditel).
Ci sarebbe poi, a fine serata, un ultimo step, il quarto. L’anticipo lo abbiamo durante la trasmissione l’Infedele di Lerner su La7, quando un giornalista di Libero annuncia rivelazioni su un caso cui si starebbe interessando la Procura di Roma, sempre legate al filone della prostituzione minorile a carico del premier Berlusconi. Per il momento sono soltanto voci, si parla addirittura stavolta di una quindicenne all’epoca dei fatti, il fatto certo è che il piatto si fa ricco e la decisione del gip di Milano Cristina Di Censo, di far procedere o meno il rito processuale legato alle indagini su concussione e prostituzione minorile a carico del premier per direttissima, si fa a questo punto particolarmente delicata.
Sarà la settimana campale, questa. Con Berlusconi che sfida già apertamente Napolitano (“…ha bisogno del mio parere per sciogliere le camere…”) ed è pronto a infornare il decreto legge sul processo breve e sulle intercettazioni. Se troverà di nuovo 315 teste chine pronte ad ammettere anche che gli asini volano pur di accontentarlo, la nostra repubblica conoscerà momenti drammatici. Speriamo di non doverli raccontare, speriamo davvero che qualcuno nella maggioranza di governo si senta per una volta davvero “responsabile” per tutto il paese che rappresenta e non per il destino di un capo di cui l’intero pianeta ha già decretato la morte civile.
Stefano Olivieri
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