I nuovi schiavi di Pomigliano, Cisl e Uil dicono si. Ora parte l’effetto domino (di Stefano Olivieri)
Prima di tutto, per sgombrare il campo dall’ideologia politica e sindacale, sarebbe opportuno conoscere – non è mica un problema, basta contare le trattenute sindacali sul cedolino – quanti sono gli iscritti ai tre maggiori sindacati fra gli operai della Fiat di Pomigliano. Non è un dettaglio, visto che Bonanni parla ( comunicato di oggi sul sito nazionale Cisl) di “ una minoranza rissosa”.
Ora si apre “una nuova era” gongola Sacconi, già pregustando i futuri scenari del lavoro italiano. Bonanni e Angeletti riposano sugli allori, poi dovranno darsi un po’ da fare per ritoccare lo statuto delle rispettive sigle sindacali, cercando di farvi rientrare le nuove regole accettate da patron Marchionne. Come il licenziamento in caso di adesione a uno sciopero, o in caso di malattia ingiustificata. Perché qualcuno con quei ritmi di lavorazione massacranti – 24 ore su 24 – si ammalerà di certo. Negli anni 80 uno slogan di Mirafiori contro i turni di notte diceva “Siamo uomini, non pipistrelli”. Ebbene i pipistrelli ritornano in Italia, con tanto di avallo sindacale.
Passa il principio di scegliersi le controparti più comode, a prescindere da quanto possano essere rappresentative. Un principio grave in democrazia, Bonanni e Angeletti dovrebbero tenerne conto anche se studiano già da ministri o da sottosegretari. Pomigliano diventa il laboratorio del nuovo welfare, il crogiuolo attraverso cui saranno forgiati gli strumenti della nuova concertazione all’italiana. Temo convergenze con la flexsecurity di Ichino, se mi legge farebbe bene ad esprimersi su Pomigliano per sanare i dubbi.
Vi lascio con le parole di “Contessa” (1966) di Paolo Pietrangeli, che adesso fa il regista di Amici. I tempi cambiano, ma cantare “Contessa” oggi ha ancora senso. Soprattutto a Pomigliano :
"Che roba contessa, all’industria di Aldo
han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti;
volevano avere i salari aumentati,
gridavano, pensi, di esser sfruttati.
E quando è arrivata la polizia
quei pazzi straccioni han gridato più forte,
di sangue han sporcato il cortile e le porte,
chissa quanto tempo ci vorrà per pulire...".
Compagni, dai campi e dalle officine
prendete la falce, portate il martello,
scendete giù in piazza, picchiate con quello,
scendete giù in piazza, affossate il sistema.
Voi gente per bene che pace cercate,
la pace per far quello che voi volete,
ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra,
vogliamo vedervi finir sotto terra,
ma se questo è il prezzo lo abbiamo pagato,
nessuno piu al mondo dev’essere sfruttato.
"Sapesse, mia cara che cosa mi ha detto
un caro parente, dell’occupazione
che quella gentaglia rinchiusa lì dentro
di libero amore facea professione...
Del resto, mia cara, di che si stupisce?
anche l’operaio vuole il figlio dottore
e pensi che ambiente che può venir fuori:
non c’è più morale, contessa..."
Se il vento fischiava ora fischia più forte
le idee di rivolta non sono mai morte;
se c’è chi lo afferma non state a sentire,
è uno che vuole soltanto tradire;
se c’è chi lo afferma sputategli addosso,
la bandiera rossa ha gettato in un fosso.
Voi gente per bene che pace cercate..
Stefano Olivieri
http://democraticoebasta.ilcannocchiale.it/