Non può farci niente, è proprio connaturata all’uomo questa logica utilitaristica e antisolidale di un certo tipo di imprenditoria d’antan che
il nostro paese non riesce a scrostarsi di dosso, e non vi riuscirà fino a quando il bastone del comando resterà nelle mani di Berlusconi. Questo suo parlare sempre come se stesse davanti a un registratore di cassa e tu davanti a lui in attesa che ti dica il prezzo. Quando parla ad esempio dei beni artistici italiani li trasforma in cifre, tutte le chiese insieme da una parte, tutti i siti archeologici dall'altra, tutti i musei, e poi fa la somma entusiasta, come se il tesoro che ha l’Italia lo scoprisse in quel momento per la prima volta, più della metà del patrimonio mondiale, venghino signori turisti. In realtà il suo non è amore per l’arte, ma per il denaro che si potrebbe tirar fuori dai nostri giacimenti artistici se soltanto si potesse imprenditorializzare liberamente l’operazione alla sua maniera. E ci sta già provando, ha detto a Bondi di assumere un supermanager di McDonald per curare i musei, mica serve la laurea in archeologia per salassare a dovere i turisti giapponesi, no ? Magari negli atri dei musei si potrà organizzare qualcosa di carino, qualche velina un po’ scosciata vestita da Indiana Jones sopra un SUV con cui scorazzare in giro per gli scavi, oppure che so, qualche vecchia pietruzza senza valore tagliata a fette e venduta con certificato del museo, di queste cose i texani ci vanno matti.
E’ così che si fanno i dindi diamine, ci sarà pure un po’ di crisi ma che cavolo, basta industriarsi un po’ e non ascoltare gli iettatori di sinistra. Se tutti consumassero e spendessero un po’ di più staremmo già meglio e il governo potrebbe occuparsi di cose più serie che tirare su il morale al paese. Perché per esempio da gennaio qualche pensiero c’è, con quei trecento miliardi di bot che vanno in scadenza, e se la gente vorrà monetizzarli per tappare qualche buffo allora sì che ci sarà crisi ma per colpa vostra, che siete depressi. Intanto aiutiamo chi possiamo, mica possiamo fare miracoli. La pretesa di detassare la tredicesima è davvero surreale, che non lo sa la gente che abbiamo speso tutto per togliere l’ici ? Mica si stampano euro a palazzochigi, che diamine ! E la UE, con la sua battaglia donchisciottesca sul clima : ma non lo sanno a Bruxelles come stanno messe le imprese italiane ? E’ tutta una scusa per boicottare il nostro paese, l’Europa è piena di facinorosi comunisti che non aspettano altro che fare lo sgambetto all’Italia. Così vaffanculo a Kioto e agli altri protocolli, non sarà un po’ di veleno in più nell’aria e nell’acqua a rovinare l’Italia, ora cribbio bisogna risollevare il paese tutti insieme, lavorando e mica facendo scioperi come quei rinnegati dei comunisti, e non c'è trippa nemmeno per l'Unicef e i suoi bambini tutti abbronzati. E poi smettetela anche con 'sta storia dell’Alitalia per favore, lo capite o no che se si fosse ceduto tutto ad Air France a quest’ora i turisti giapponesi li avrebbero portati tutti nei castelli della Loira invece che a Pompei ? Invece io con i miei capitani coraggiosi ho salvato la compagnia, e ci sarà pure qualche esubero in più ma la crisi è mondiale cari miei, lo sapete quanti licenziamenti dovrà fare il vostro Obama ?
Questo è Silvio Berlusconi. Pensate : potremmo approfittare di questa enorme crisi per invertire la rotta, impegnare risorse nella ricerca e creare migliaia di posti di lavoro stabili e ben retribuiti nella lotta all’inquinamento, al dissesto idrogeologico, alla cementificazione selvaggia e abusiva nel nostro paese. Con il sole, il mare, il vento che ci ritroviamo in dote potremmo essere il paese leader mondiale nelle energie alternative e invece no, di alternativo abbiamo soltanto un premier che pensa ai fatti suoi e si diverte a fare cucù alla Merkel.
Silvio l’incantatore, il facilitatore, quello che riuscirebbe a vendere ghiaccio agli esquimesi, purchè abbiano tutti la tv naturalmente. Silvio l'obnubilatore di coscienze via etere : tagliategli le antenne e avrete un patetico anziano venditore di pentole, da preferirgli anche Mastrota. Lasciategli le tv e ricompare il doppiopetto blu e il sorriso impallinante, quel viso di gomma che è capace perfino di lacrimare come la Madonnina di Civitavecchia. Ma Silvio l’incantatore ha esaurito insieme ai soldi nostri i suoi trucchi, stavolta anche il fondo del barile è stato raschiato a dovere ma non per le vere emergenze del paese, e a meno che non ci metta del suo l’Italia, cari miei elettori del cavaliere, nel prossimo anno andrà in bancarotta.
Non ci sono i soldi per pagare le casse integrazioni. Non ci sono i soldi per onorare i debiti da bot. Non ci sono i soldi da restituire a comuni e regioni per i mancati incassi di ICI. etc. Non ci sono i soldi probabilmente nemmeno per fare quei contratti schifosi del pubblico impiego che pure hanno visto la firma di Cisl e Uil. Non ci sono i soldi per assumere i precari e nemmeno quelli per costruire le case promesse alle giovani coppie. Non c’è niente di niente, soltanto qualche bonus fiscale per professionisti e aziende, i più coccolati dal premier anche nelle emergenze più nere.
Da gennaio vedremo i sondaggi, che cosa diranno. Da gennaio per altro pagheremo, oltre quei due o tre miliardi della bad company di Alitalia, anche circa trecentomila euro al giorno per tenerci Emilio Fede sui canali analogici della tv. Queste sono tasse indispensabili al premier, così importanti che manco si devono definire tasse, tanto le pagheremo noi, popolo bue. Mi sa tanto che la vaccinazione a cui alludeva il buon Montanelli è arrivata, finalmente arrivata.
Stefano Olivieri
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